In memoria di Junko
Junko Furuta (古田順子, Furuta Junko), fu una studentessa liceale giapponese tristemente nota per le sevizie subite da alcuni suoi coetanei alla fine degli anni '80, sevizie che la portarono poi alla morte.
Nel Novembre del 1988, il pregiudicato giapponese Jo Kamisaku (allora diciassettenne; Kamisaku è il nome che assunse dopo il suo rilascio) ed altri tre giovani ragazzi di Tokyo (Miyano Hiroshi, diciottenne; Minato Nobuharu, sedicenne; Watanabe Yasushi, diciassettenne) rapirono una ragazza del secondo anno delle scuole superiori proveniente dalla Prefettura di Saitama, Furuta Junko. La tennero prigioniera per 44 giorni all’interno della casa di uno degli altri tre ragazzi.
Per evitare una caccia all’uomo, Kamisaku la costrinse a chiamare i genitori e dir loro che era scappata di casa, ma al sicuro con un amico. La ragazza fu inoltre costretta a fingersi la fidanzata di uno dei ragazzi mentre i proprietari della casa erano presenti, ma, quando divenne palese che questi ultimi non avrebbero chiamato la polizia, questa messa in scena non venne più messa in atto. La ragazza provò a scappare diverse volte, pregando più di una volta i genitori di uno dei suoi aguzzini, che vivevano con lei, di aiutarla, ma questi non lo fecero, per paura appunto di Kamisaku, che era al momento un socio di basso livello di Yakuza e avevano temuto che potesse usare questa alleanza per farli uccidere se avessero interferito.
Secondo le dichiarazioni dei ragazzi durante il processo, la ragazza fu violentata da ognuno di loro, fu picchiata, le furono introdotti vari oggetti nella vagina (tra gli altri lampadine ed accendini), fu costretta a mangiare scarafaggi e bere la propria urina, le furono inseriti nell’ano dei petardi, che furono poi fatti esplodere, fu costretta a masturbarsi e fu bruciata con sigarette ed accendini. Ad un certo punto, secondo le testimonianze di uno dei ragazzi, le ferite erano così gravi che la ragazza ci impiegava un’ora per raggiungere il bagno, al piano di sotto.
Gli imputati riferirono inoltre che “probabilmente un centinaio di persone” sapevano che la ragazza era imprigionata, ma non è chiaro se queste persone sapessero semplicemente della sua presenza o se abusarono esse stesse della ragazza. Quando i ragazzi rifiutarono di rilasciarla, lei li pregò di ucciderla.
Il 4 gennaio 1989, usando la perdita ad una partita a mah-jong come pretesto, i quattro la picchiarono con un manubrio di ferro da stiro, poi la cosparsero con liquido per accendini e le diedero fuoco.
Morì, di shock, più tardi quello stesso giorno. I quattro ragazzi affermarono di non essere consapevoli di quanto gravi fossero le condizioni della ragazza, pensando che quest’ultima fingesse. Il suo cadavere fu nascosto in un bidone per la benzina riempito poi con cemento ed abbandonato in un campo.
Morì, di shock, più tardi quello stesso giorno. I quattro ragazzi affermarono di non essere consapevoli di quanto gravi fossero le condizioni della ragazza, pensando che quest’ultima fingesse. Il suo cadavere fu nascosto in un bidone per la benzina riempito poi con cemento ed abbandonato in un campo.
Quando la madre appreso la notizia e dettagli di quello che era successo a sua figlia, svenne. Dovette poi subire un trattamento psichiatrico.
A causa dell'estrema crudezza dei dettagli, il mio consiglio è quello di smettere di leggere qui.
1° GIORNO: 22 novembre 1988
Rapita - Tenuta prigioniera in casa e presentata come la fidanzata di uno dei ragazzi - Violentata (oltre 300 volte in totale) - Costretta a chiamare i genitori e dire loro che era scappata - Fame e malnutrita costretta a mangiare scarafaggi e bere la propria urina - Costretta a masturbarsi - Costretta a spogliarsi di fronte agli altri - Bruciata con accendini - Oggetti estranei inseriti nella vagina / ano1° GIORNO: 22 novembre 1988
11° GIORNO: 1 dicembre 1988
Gravemente picchiata innumerevoli volte - Faccia tenuta contro terra in calcestruzzo e pestata - Le mani legate al soffitto e il corpo usato come un sacco da boxe - Naso pieno di sangue, tanto che poteva solo respirare attraverso la bocca - Manubri di bicicletta lasciati cadere sul ventre - Vomitato quando ha cercato di bere l'acqua (il suo stomaco non poteva accettarlo) - Cercato di scappare e per questo è stata punita con bruciature di sigarette - Liquido infiammabile versato sui suoi piedi e le gambe, poi appiccato fuoco - Bottiglia inserita nell'ano, provocando lesioni
20° GIORNO: 10 dicembre 1988Difficoltà a camminare a causa di gravi ustioni - Picchiata con bastoni di bambù - Fuochi d'artificio inserito nell'ano - Mani fracassate con dei pesi e unghie strappate - Picchiata con mazza da golf - Sigarette inserite nella vagina - Battuta con le verghe di ferro più volte in inverno - Costretta a dormire fuori in balcone - Spiedini di pollo alla griglia inserito nella vagina e ano, provocando sanguinamenti
30° GIORNO: 20 dicembre 1988Cera calda colata sul viso - Palpebre bruciate da accendisigari - Pugnalata con aghi da cucito nel petto - Capezzolo sinistro tagliato e distrutto con le pinze - Lampadina calda inserito nella vagina - Pesanti lesioni alla vagina per aver introdotto delle forbici - Non in grado di urinare correttamente - Ferite così gravi che ci sono voluti più di 50 minuti a strisciare sotto e usare il bagno - Timpani gravemente danneggiati
40° GIORNO: 1 gennaio 1989Junko supplica i suoi aguzzini di ucciderla e farla finita - Junko saluta il Capodanno da sola - Corpo mutilato - Incapace di muoversi da terra
44° GIORNO: 4 gennaio 1989
44° GIORNO: 4 gennaio 1989
Colpita col manubrio, con la perdita al gioco del Mah-jongg come pretesto. - Fiamma di una candela passata sugli occhi e viso. - Fluido infiammabile versato su suo corpo e appiccato il fuoco. - Junko Furuta muore per le gravi ferite riportate e per lo shock.
I suoi assassini sono uomini liberi. la giustizia non ha fatto nulla, nemmeno dopo 25 anni!
Note:
Nel 1995 è stato girato un film basato sulla storia di Junko: Si tratta di "School girl in cement" (Joshikôsei konkuriito-dume satsujin-jiken), diretto da Katsuya Matsumura. Sull'IMDB la scheda del film è consultabile qui
Sullo stesso argomento risulterebbe esistere un film quasi omonimo del 2004 "Concrete" (Konkurîto), diretto da Hiromu Nakamura. Sull'IMDB è qui
Fonti: Wikipedia - Iseefairies community
Fonti: Wikipedia - Iseefairies community
Questo è terribile, la crudeltà umana è assurda, altro che mostri e vampiri...
RispondiEliminaE la giustizia ...lasciamo perdere, altrimenti mi censurano.
Ciao
Angie
Hai detto "umana" ?
EliminaNon credo esistano in Natura animali con tale ferocia, la ferocia in natura è legata al cacciarsi il cibo e alla difesa del proprio territorio o del proprio branco; nell'uomo, che io, da sempre, ritengo fuori dalla Natura (una specie di eccezione o di errore)la ferocia è spesso diabolica, rivolta al più debole; il cattivo e il malvagio nell'essere umano esiste.
RispondiEliminaIl fatto poi che qualcuno si sia pure precipitato a farci un film la dice lunga. Non si può immaginare nulla di più cinico. E' davvero questo quello che persegue il genere umano?
Eliminae quindi dio esisterebbe? ah ah ah...
RispondiElimina...
EliminaNon è stato Dio ad uccidere questa ragazza ma l'uomo...certo che Dio esiste il fatto che non intervenga lanciando fulmini e saette su quelle merde tipo supereroe non significa che non esista, sono convinta che la pagheranno tutti Dio agisce per mezzo di altre vie...prima o poi paghi quel che fai...ne sono certa
EliminaCi sarebbe anche da discutere se sia o meno il caso di chiamare "uomini" certi personaggi...
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaÈ orribile... non ho parole. Solo tanto dolore per questa povera ragazza...
RispondiEliminaGia, neanche il film horror più trucido avrebbe potuto inventarsi una roba del genere...
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