Ore d'orrore: la mummia (Pt.2)
Senza nascondere una lacrima di commozione, giunge oggi al capolinea il quarto ed ultimo episodio della rubrica "Ore d'orrore".
TAH DAH! Colpo di scena! Ebbene sì, come avrete sicuramente immaginato (il banner qui a lato poteva essere un indizio), "Ore d'orrore" conclude infatti oggi il suo percorso su Obsidian Mirror. Una conclusione che potrebbe però non essere definitiva perché, attenzione, ad una prima stagione a volte ne segue una seconda, no?
L'eventualità che l'appuntamento con "Ore d'orrore" possa un giorno ritornare dipende ovviamente da tanti fattori, primo tra tutti la disponibilità di colui che scrive i testi, vale a dire il blogger itinerante, il samurai senza padrone, il wanderer della blogosfera, all'anagrafe Marco Lazzara. Il secondo fattore è il sottoscritto, ovviamente, che potrebbe decidere di far valere il suo immenso e antidemocratico potere di amministratore. Il terzo fattore infine è forse il più importante: gli antagonisti. Di cosa ci resta infatti da parlare? Quali altri mostri vogliamo scatenare addosso al nostro scienziato? Questo è un invito a tutti voi, cari lettori: lasciate una vostra preferenza nei commenti alla fine di questo post. Volete morti viventi, uomini invisibili, scienziati pazzi, lucertole giganti? Non abbiate timore ad essere cattivi e scatenate la vostra fantasia! Chissà che non siate fortunati e che il vostro guanto di sfida venga raccolto... vero dott. Lazzara?
TAH DAH! Colpo di scena! Ebbene sì, come avrete sicuramente immaginato (il banner qui a lato poteva essere un indizio), "Ore d'orrore" conclude infatti oggi il suo percorso su Obsidian Mirror. Una conclusione che potrebbe però non essere definitiva perché, attenzione, ad una prima stagione a volte ne segue una seconda, no?
L'eventualità che l'appuntamento con "Ore d'orrore" possa un giorno ritornare dipende ovviamente da tanti fattori, primo tra tutti la disponibilità di colui che scrive i testi, vale a dire il blogger itinerante, il samurai senza padrone, il wanderer della blogosfera, all'anagrafe Marco Lazzara. Il secondo fattore è il sottoscritto, ovviamente, che potrebbe decidere di far valere il suo immenso e antidemocratico potere di amministratore. Il terzo fattore infine è forse il più importante: gli antagonisti. Di cosa ci resta infatti da parlare? Quali altri mostri vogliamo scatenare addosso al nostro scienziato? Questo è un invito a tutti voi, cari lettori: lasciate una vostra preferenza nei commenti alla fine di questo post. Volete morti viventi, uomini invisibili, scienziati pazzi, lucertole giganti? Non abbiate timore ad essere cattivi e scatenate la vostra fantasia! Chissà che non siate fortunati e che il vostro guanto di sfida venga raccolto... vero dott. Lazzara?
Ore d’Orrore, a cura di Marco Lazzara
“Ci sono molte buone ragioni per avere paura del buio”
“La morte spazzerà con le sue ali chiunque profani la mia tomba” (avvertimento inciso sull'ingresso della tomba di Tutankhamon).
Nella prima parte dell’articolo abbiamo iniziato il discorso riguardo alle mummie egizie. In questa seconda parte parleremo delle superstizioni sorte attorno a esse.
Nella prima parte dell’articolo abbiamo iniziato il discorso riguardo alle mummie egizie. In questa seconda parte parleremo delle superstizioni sorte attorno a esse.
Mummie che tornano in vita
Secondo il mito, il dio Osiride, signore dell’Ordine, venne assassinato dal fratello Seth, signore del Caos, che era geloso di lui. Seth ne fece a pezzi il corpo, che sparse per tutto l’Egitto. Isis, la sorella-moglie di Osiride, recuperò tutti i pezzi e si rivolse al dio Anubi, che dopo averlo assemblato e imbalsamato, usò i suoi poteri per riunire l’anima di Osiride al suo corpo. In questo modo Osiride divenne anche dio della resurrezione, nonché la prima mummia.
Devo dire che questa leggenda a me fa venire in mente un altro personaggio della cultura horror: Frankenstein. È forse possibile che Mary Shelley abbia tratto ispirazione anche dal mito di Osiride per la genesi della sua opera? Ecco un passaggio emblematico, quando Victor Frankenstein, osservando con orrore la sua creatura prendere vita, esclama: “Oh! Nessun mortale avrebbe potuto sostenere l’orrore del suo aspetto! Una mummia riportata in vita non sarebbe risultata raccapricciante come quell’essere repulsivo.” (Tra l’altro, più avanti nel libro, Frankenstein paragonerà la sua creatura anche a un vampiro.)
Nel 1827 Jane Webb pubblicò "La Mummia! Un racconto del XXII secolo". In questo romanzo, ambientato nel 2126, un gruppo di avventurieri inglesi scoprono la mummia straordinariamente conservata di Cheope e la rianimano per mezzo del galvanismo, idea che verrà poi ripresa dal Frankenstein cinematografico. Come avevamo già visto nell’articolo sui lupi mannari, i miti dell’orrore si sono influenzati l’uno con l’altro.
Devo dire che questa leggenda a me fa venire in mente un altro personaggio della cultura horror: Frankenstein. È forse possibile che Mary Shelley abbia tratto ispirazione anche dal mito di Osiride per la genesi della sua opera? Ecco un passaggio emblematico, quando Victor Frankenstein, osservando con orrore la sua creatura prendere vita, esclama: “Oh! Nessun mortale avrebbe potuto sostenere l’orrore del suo aspetto! Una mummia riportata in vita non sarebbe risultata raccapricciante come quell’essere repulsivo.” (Tra l’altro, più avanti nel libro, Frankenstein paragonerà la sua creatura anche a un vampiro.)
Nel 1827 Jane Webb pubblicò "La Mummia! Un racconto del XXII secolo". In questo romanzo, ambientato nel 2126, un gruppo di avventurieri inglesi scoprono la mummia straordinariamente conservata di Cheope e la rianimano per mezzo del galvanismo, idea che verrà poi ripresa dal Frankenstein cinematografico. Come avevamo già visto nell’articolo sui lupi mannari, i miti dell’orrore si sono influenzati l’uno con l’altro.
La maledizione della mummia (I)
Qui a Torino capita sovente di leggere sul giornale di bambini in visita al Museo Egizio che devono essere accompagnati d’urgenza al Mauriziano dopo aver accusato vomito e svenimenti. In queste occasioni il giornale di turno salta subito dalla maledizione della mummia (da leggersi con ironia o creduloneria, a seconda della serietà della testata) a indagini in merito ai prodotti chimici usati per le pulizie, ma non risulta mai nulla in entrambe le direzioni. La spiegazione più semplice, come recita il rasoio di Occam, è semplicemente considerare che si tratta di ragazzini pieni di sonno, sballottati dal viaggio in corriera, che hanno fatto una colazione più liquida che solida, a cui aggiungere magari un po’ di emotività. Infatti negli ultimi vent'anni non è mai svenuto un solo adulto. Ma l’idea popolare della maledizione della mummia continua a persistere.
In effetti non si sa con esattezza da dove sia nata quest’idea. Non c’è infatti alcuna evidenza che gli egizi ritenessero che le mummie fossero maledette, anzi la loro concezione era che la morte significasse qualcosa di bello, un passaggio verso la successiva vita, e la mummificazione doveva facilitare il viaggio. È molto probabile che quest’idea sia sorta in età vittoriana, epoca in cui era grande l’interessa per il soprannaturale.
Alcuni scienziati suggeriscono che l’idea della maledizione possa essere dovuta ai tombaroli, che alle volte si ammalavano a causa di muffe e batteri presenti nei cadaveri: aperte le tombe l’aria fresca potrebbe aver messo in movimento muffe tossiche come l’histoplasma capsulatum, che viene trasportata dai pipistrelli, numerosi all'interno delle piramidi e delle tombe egizie, e che provoca l’istoplasmosi, un tipo di infezione polmonare.
Altri ancora hanno proposto la teoria che la pece usata nei processi di mummificazione contenesse delle sostanze radioattive, così come le bende usate per fasciare le mummie, per cui i primi a entrare in questi ambienti chiusi da migliaia d'anni possono aver subito dei danni letali. Personalmente la ritengo però un’ipotesi molto forzata.
Il mito si è poi probabilmente diffuso a seguito delle misteriose morti relative alla spedizione Carter del 1923, che ha portato alla luce la tomba di Tutankhamon. In effetti Lord Carnarvon e Howard Carter trovarono inciso sull'ingresso, in alti geroglifici, l'avvertimento: “La morte spazzerà con le sue ali chiunque profani la mia tomba”. Questa frase in realtà veniva posta normalmente su tutte le tombe e serviva più che altro a spaventare i ladri.
Con Maledizione di Tutankhamon viene indicata la presunta maledizione che avrebbe colpito coloro che parteciparono alla ricerca e scoperta della tomba di Tutankhamon, come castigo per la violazione del luogo di sepoltura del faraone. In realtà è da considerarsi più che altro una trovata pubblicitaria dell'epoca, dovuta anche alla lentezza delle operazioni di recupero delle antichità presenti nella tomba e per le pochissime notizie che trapelavano (Carnarvon diede l'esclusiva mondiale a un giornale americano, cosa che tagliò fuori tutti gli altri quotidiani dell'epoca, innescando una violenta campagna denigratoria nei confronti della scoperta).
Infatti, delle 26 persone presenti all’apertura della tomba, solo sei morirono nell’arco dei dieci anni successivi. Per esempio Carter morì una quindicina d’anni dopo all’età di 65 anni e le morti degli altri partecipanti alla scoperta avvennero a diversi anni di distanza, come Lady Evelyn Carnarvon, che morì nel 1980.
In effetti l’unica morte che potrebbe essere fatta coincidere con la scoperta della tomba, è quella di Carnarvon: tre mesi dopo il ritrovamento, fu punto da un insetto, e qualche giorno dopo inavvertitamente riaprì la ferita mentre si faceva la barba; nonostante l’immediato trattamento con tintura di iodio, la ferita si infettò causandogli una forte febbre. A causa del clima egiziano caldo e umido e del suo fisico già indebolito per un precedente incidente, ogni piccola infezione poteva risultargli fatale: così Carnarvon morì pochi giorni dopo di polmonite.
In effetti non si sa con esattezza da dove sia nata quest’idea. Non c’è infatti alcuna evidenza che gli egizi ritenessero che le mummie fossero maledette, anzi la loro concezione era che la morte significasse qualcosa di bello, un passaggio verso la successiva vita, e la mummificazione doveva facilitare il viaggio. È molto probabile che quest’idea sia sorta in età vittoriana, epoca in cui era grande l’interessa per il soprannaturale.
Alcuni scienziati suggeriscono che l’idea della maledizione possa essere dovuta ai tombaroli, che alle volte si ammalavano a causa di muffe e batteri presenti nei cadaveri: aperte le tombe l’aria fresca potrebbe aver messo in movimento muffe tossiche come l’histoplasma capsulatum, che viene trasportata dai pipistrelli, numerosi all'interno delle piramidi e delle tombe egizie, e che provoca l’istoplasmosi, un tipo di infezione polmonare.
Altri ancora hanno proposto la teoria che la pece usata nei processi di mummificazione contenesse delle sostanze radioattive, così come le bende usate per fasciare le mummie, per cui i primi a entrare in questi ambienti chiusi da migliaia d'anni possono aver subito dei danni letali. Personalmente la ritengo però un’ipotesi molto forzata.
Il mito si è poi probabilmente diffuso a seguito delle misteriose morti relative alla spedizione Carter del 1923, che ha portato alla luce la tomba di Tutankhamon. In effetti Lord Carnarvon e Howard Carter trovarono inciso sull'ingresso, in alti geroglifici, l'avvertimento: “La morte spazzerà con le sue ali chiunque profani la mia tomba”. Questa frase in realtà veniva posta normalmente su tutte le tombe e serviva più che altro a spaventare i ladri.
Con Maledizione di Tutankhamon viene indicata la presunta maledizione che avrebbe colpito coloro che parteciparono alla ricerca e scoperta della tomba di Tutankhamon, come castigo per la violazione del luogo di sepoltura del faraone. In realtà è da considerarsi più che altro una trovata pubblicitaria dell'epoca, dovuta anche alla lentezza delle operazioni di recupero delle antichità presenti nella tomba e per le pochissime notizie che trapelavano (Carnarvon diede l'esclusiva mondiale a un giornale americano, cosa che tagliò fuori tutti gli altri quotidiani dell'epoca, innescando una violenta campagna denigratoria nei confronti della scoperta).
Infatti, delle 26 persone presenti all’apertura della tomba, solo sei morirono nell’arco dei dieci anni successivi. Per esempio Carter morì una quindicina d’anni dopo all’età di 65 anni e le morti degli altri partecipanti alla scoperta avvennero a diversi anni di distanza, come Lady Evelyn Carnarvon, che morì nel 1980.
In effetti l’unica morte che potrebbe essere fatta coincidere con la scoperta della tomba, è quella di Carnarvon: tre mesi dopo il ritrovamento, fu punto da un insetto, e qualche giorno dopo inavvertitamente riaprì la ferita mentre si faceva la barba; nonostante l’immediato trattamento con tintura di iodio, la ferita si infettò causandogli una forte febbre. A causa del clima egiziano caldo e umido e del suo fisico già indebolito per un precedente incidente, ogni piccola infezione poteva risultargli fatale: così Carnarvon morì pochi giorni dopo di polmonite.
La maledizione della mummia (II)
Si racconta che una maledizione simile abbia colpito anche gli scopritori di Ötzi, l’uomo del Similaun, la mummia dei ghiacci ritrovata nel 1991.
Dopo nemmeno un anno dalla scoperta, Rainer Henn, che aveva capeggiato la squadra incaricata di prelevare la mummia, morì a causa di uno scontro frontale in auto mentre si stava recando a una conferenza proprio su Ötzi. Kurt Fritz, la guida alpina che aveva guidato la squadra e organizzava tour al luogo del ritrovamento, venne ucciso da una valanga in una regione di cui si riteneva avesse grande familiarità. Rainer Hölzl, che aveva filmato la rimozione della mummia, contrasse una malattia misteriosa, forse un tumore al cervello, e morì nel 2004.
Helmut Simon era il turista tedesco che assieme alla moglie aveva scoperto il corpo di Ötzi durante un'escursione sulle Alpi. Per festeggiare la vittoria della battaglia legale che gli riconosceva un premio di 50.000 sterline in qualità di scopritore, era tornato sul luogo del ritrovamento. A causa del maltempo, Simon precipitò in un crepaccio profondo quasi 100 metri e il suo corpo venne ritrovato tre settimane dopo, coperto di ghiaccio come la mummia da lui scoperta, a circa 200 metri dal punto in cui era stato trovato Ötzi. La moglie non ricevette mai il denaro del premio, in quanto l’uomo non aveva ancora firmato i documenti legali. Il capo della squadra di soccorritori che lo aveva cercato, Dieter Warnecke, morì d'infarto meno di un'ora dopo che Simon fosse sepolto. Friedrich Tiefenbrunner, che aveva dissezionato il corpo di Ötzi, morì durante un'operazione a cuore aperto. Konrad Spindler, che per primo studiò Ötzi e ne descrisse la storia in un famoso libro, aveva scarsa considerazione della teoria della maledizione: «Penso che sia un mucchio di spazzatura. È solo una gonfiatura mediatica. Di sicuro ora diranno che io sarò il prossimo». Soffriva di sclerosi laterale amiotrofica e sei mesi dopo le sue condizioni si aggravarono e morì. Tom Loy, che aveva identificato residui di sangue umano sulla mantella di pelliccia di Ötzi e sangue di qualche animale sulle sue frecce, morì di una patologia ematica, diagnosticatagli poco dopo le analisi condotte sulla mummia.
Incredibilmente una storia simile circonda anche la Mummia dell’Altai, la fanciulla dei ghiacci ritrovata in Siberia nel 1993. Dopo che il corpo è stato prelevato per evitarne il deterioramento, la tranquilla regione di montagna sembra essere stata colpita da una maledizione: due scosse di terremoto al giorno, frane e cascate d'acqua che scorgano all'improvviso, siccità e carestie, epidemia di suicidi, centinaia di senzatetto che consumano il bestiame prima che muoia di fame. La popolazione, stremata, ha fatto una petizione per chiedere il ritorno in patria delle sacre reliquie della principessa kurgan.
Dopo nemmeno un anno dalla scoperta, Rainer Henn, che aveva capeggiato la squadra incaricata di prelevare la mummia, morì a causa di uno scontro frontale in auto mentre si stava recando a una conferenza proprio su Ötzi. Kurt Fritz, la guida alpina che aveva guidato la squadra e organizzava tour al luogo del ritrovamento, venne ucciso da una valanga in una regione di cui si riteneva avesse grande familiarità. Rainer Hölzl, che aveva filmato la rimozione della mummia, contrasse una malattia misteriosa, forse un tumore al cervello, e morì nel 2004.
Helmut Simon era il turista tedesco che assieme alla moglie aveva scoperto il corpo di Ötzi durante un'escursione sulle Alpi. Per festeggiare la vittoria della battaglia legale che gli riconosceva un premio di 50.000 sterline in qualità di scopritore, era tornato sul luogo del ritrovamento. A causa del maltempo, Simon precipitò in un crepaccio profondo quasi 100 metri e il suo corpo venne ritrovato tre settimane dopo, coperto di ghiaccio come la mummia da lui scoperta, a circa 200 metri dal punto in cui era stato trovato Ötzi. La moglie non ricevette mai il denaro del premio, in quanto l’uomo non aveva ancora firmato i documenti legali. Il capo della squadra di soccorritori che lo aveva cercato, Dieter Warnecke, morì d'infarto meno di un'ora dopo che Simon fosse sepolto. Friedrich Tiefenbrunner, che aveva dissezionato il corpo di Ötzi, morì durante un'operazione a cuore aperto. Konrad Spindler, che per primo studiò Ötzi e ne descrisse la storia in un famoso libro, aveva scarsa considerazione della teoria della maledizione: «Penso che sia un mucchio di spazzatura. È solo una gonfiatura mediatica. Di sicuro ora diranno che io sarò il prossimo». Soffriva di sclerosi laterale amiotrofica e sei mesi dopo le sue condizioni si aggravarono e morì. Tom Loy, che aveva identificato residui di sangue umano sulla mantella di pelliccia di Ötzi e sangue di qualche animale sulle sue frecce, morì di una patologia ematica, diagnosticatagli poco dopo le analisi condotte sulla mummia.
Incredibilmente una storia simile circonda anche la Mummia dell’Altai, la fanciulla dei ghiacci ritrovata in Siberia nel 1993. Dopo che il corpo è stato prelevato per evitarne il deterioramento, la tranquilla regione di montagna sembra essere stata colpita da una maledizione: due scosse di terremoto al giorno, frane e cascate d'acqua che scorgano all'improvviso, siccità e carestie, epidemia di suicidi, centinaia di senzatetto che consumano il bestiame prima che muoia di fame. La popolazione, stremata, ha fatto una petizione per chiedere il ritorno in patria delle sacre reliquie della principessa kurgan.
La maledizione della mummia (III)
Siamo a Il Cairo, l’anno è il 1910. Un americano, il cui nome rimarrà sconosciuto, avvicina l'egittologo inglese Douglas Murray, proponendogli l'acquisto di un prezioso reperto. Si tratta di un sarcofago rinvenuto nel tempio di Ammon-Ra, appartenente a una principessa vissuta a Tebe attorno al 1600 a.C., le cui fattezze sono raffigurate all’esterno in smalto e oro. Murray non si lascia sfuggire l'occasione e stacca subito un assegno all'americano, il quale però non arriverà mai a incassarlo: morirà infatti quella sera stessa.
Mentre Murray prende accordi perché il sarcofago venga spedito nella sua casa di Londra, un altro egittologo lo mette al corrente della sinistra storia legata a quel reperto: la principessa di Ammon-Ra, conosciuta per la sua dedizione al culto dei morti, aveva fatto raffigurare sulle pareti del sarcofago una maledizione che avrebbe colpito chi avesse profanato le sue spoglie.
Murray si fa però beffe di quella che considera solo una superstizione. Almeno fino a tre giorni dopo, quando durante una battuta di caccia lungo il Nilo, un fucile gli esplode misteriosamente in mano. Dopo una settimana di atroci sofferenze in ospedale, il braccio gli deve venire amputato all'altezza del gomito.
Questo non sarà che l'inizio. Durante il suo viaggio di ritorno in Gran Bretagna, due suoi amici muoiono per cause ignote e i due domestici egiziani che avevano trasportato la mummia fanno la stessa fine nel giro di un anno.
Alla fine Murray decide di disfarsi del sarcofago, ma una sua amica lo convince invece a fargliene dono. Nelle settimane successive, la madre della donna muore, lei viene abbandonata dal fidanzato e in seguito viene colpita da una sconosciuta malattia da deperimento. Alla fine lascia come disposizione testamentaria che il sarcofago ritorni a Murray, il quale, ormai malridotto, non ne vuole più sapere e lo dona al British Museum.
Ma anche qui, il sarcofago acquista un'oscura fama. Un fotografo che ne aveva scattato alcune foto muore sul colpo, mentre l’egittologo responsabile del reperto viene trovato morto nel suo letto.
A questo punto gli amministratori del museo si riuniscono in segreto, votando all'unanimità di liberarsi di quel sarcofago maledetto, che ovunque andasse portava con sé la morte. Decidono di spedirlo via mare a un museo di New York, che aveva accettato il dono a patto che la consegna avvenisse senza troppa pubblicità e con un mezzo fra i più sicuri. Siamo nel 1912. Il sarcofago non raggiungerà mai New York, perché si trovava nella stiva del Titanic quando affondò.
Ma dall’esame dei documenti d’imbarco non risulta la presenza a bordo di un sarcofago.
E con questo post, cari mostriciattoli, giunge a conclusione la Prima Stagione di Ore d’Orrore. Vi ringrazio per l’affetto dimostrato e non temete: se tutto va come deve andare, ci rivedremo presto per la [eventuale, ndr] Seconda Stagione, sempre qui su The Obsidian Mirror. Nel frattempo (e sulla fiducia) vi invito a votare i vostri antagonisti prediletti. Io nel frattempo prendo congedo, anche perché stasera c’è luna piena...
Mentre Murray prende accordi perché il sarcofago venga spedito nella sua casa di Londra, un altro egittologo lo mette al corrente della sinistra storia legata a quel reperto: la principessa di Ammon-Ra, conosciuta per la sua dedizione al culto dei morti, aveva fatto raffigurare sulle pareti del sarcofago una maledizione che avrebbe colpito chi avesse profanato le sue spoglie.
Murray si fa però beffe di quella che considera solo una superstizione. Almeno fino a tre giorni dopo, quando durante una battuta di caccia lungo il Nilo, un fucile gli esplode misteriosamente in mano. Dopo una settimana di atroci sofferenze in ospedale, il braccio gli deve venire amputato all'altezza del gomito.
Questo non sarà che l'inizio. Durante il suo viaggio di ritorno in Gran Bretagna, due suoi amici muoiono per cause ignote e i due domestici egiziani che avevano trasportato la mummia fanno la stessa fine nel giro di un anno.
Alla fine Murray decide di disfarsi del sarcofago, ma una sua amica lo convince invece a fargliene dono. Nelle settimane successive, la madre della donna muore, lei viene abbandonata dal fidanzato e in seguito viene colpita da una sconosciuta malattia da deperimento. Alla fine lascia come disposizione testamentaria che il sarcofago ritorni a Murray, il quale, ormai malridotto, non ne vuole più sapere e lo dona al British Museum.
Ma anche qui, il sarcofago acquista un'oscura fama. Un fotografo che ne aveva scattato alcune foto muore sul colpo, mentre l’egittologo responsabile del reperto viene trovato morto nel suo letto.
A questo punto gli amministratori del museo si riuniscono in segreto, votando all'unanimità di liberarsi di quel sarcofago maledetto, che ovunque andasse portava con sé la morte. Decidono di spedirlo via mare a un museo di New York, che aveva accettato il dono a patto che la consegna avvenisse senza troppa pubblicità e con un mezzo fra i più sicuri. Siamo nel 1912. Il sarcofago non raggiungerà mai New York, perché si trovava nella stiva del Titanic quando affondò.
Ma dall’esame dei documenti d’imbarco non risulta la presenza a bordo di un sarcofago.
E con questo post, cari mostriciattoli, giunge a conclusione la Prima Stagione di Ore d’Orrore. Vi ringrazio per l’affetto dimostrato e non temete: se tutto va come deve andare, ci rivedremo presto per la [eventuale, ndr] Seconda Stagione, sempre qui su The Obsidian Mirror. Nel frattempo (e sulla fiducia) vi invito a votare i vostri antagonisti prediletti. Io nel frattempo prendo congedo, anche perché stasera c’è luna piena...
Quasi quasi mi faccio scappare una lacrimuccia..... vabbè dai, prima o poi una seconda stagione la facciamo..... magari la inauguriamo con l'uomo invisibile.
RispondiEliminaTra quello che è stato chiesto/proposto e quello che avevo in mente io verrebbero fuori altre due stagioni...
EliminaBeh, ora sta a te. Io prendo congedo. Ho seppellito in cantina i corpi che tenevi nella ghiacciaia, ho dato da mangiare al ghoul in cantina, ho lucidato i barattoli con i reperti anatomici... la chiave te la lascio sulla forca o sulla ghigliottina?
La mummia è probabilmente il mio mostro "preferito", dal momento che ho una radicata passione per le cose egizie. Ho riletto giusto in questi giorni della sventura capitata a Carnavon ma non conoscevo gli altri episodi; credo però che sia proprio la maledizione di Tutankhamon a essersi imposta nell'immaginario collettivo dell'epoca (riverberandosi poi su quello odierno) perché proprio la tomba di Tutankhamon fu un ritrovamento archeologico senza eguali. Insomma, s'ha da tornare al Museo Egizio!
RispondiEliminaFra parentesi, hanno finito i lavori?
Macchè! Però almeno rispetto a Porta Nuova (che è transennata ormai da quasi tre anni) hanno avuto l'idea di coprire le transenne sulla facciata costruendo nell'ingresso una specie di entrata come per un tempio futuristico.
EliminaPer la seconda stagione io voto lo Yeti, magari in combo con il Wendigo. Sono due personaggi che mi affascinano molto e tra l’altro, tra letteratura e filmografia, c’è parecchio da saccheggiare. Un'alternativa potrebbe essere un mostro degli abissi tipo il Kraken, oppure un personaggio del folclore italiano, magari piemontese :)
RispondiEliminaPiù che dell'orrore sono personaggi del mistero, ma non sia mai che non si possa scrivere un bel post al riguardo. Sul folklore piemontese avevo scritto qualcosa nel precedente articolo della serie, ma magari ci si potrebbe ritornare sopra.
EliminaBeh, per il folklore italiano io voterei per le Streghe.
RispondiEliminaInteressante 'episodio legato al ritrovamento di Otzi. ;)
Siete già in tre che chiedete delle streghe. :)
EliminaTra l'altro potrei prendere due piccioni con una fava parlando delle masche, le streghe piemontesi.
Quindi non è per colpa di un iceberg che il Titanic è affondato... ma perché trasportava il sarcofago! ;)
RispondiEliminaIo voto morti viventi e sostengo l'idea delle streghe di Nick...
No, no: è affondato per l'impatto con un iceberg, non c'è dubbio su questo! La diceria è che la probabilità così remota di incrociare un iceberg nella vastità dell'Atlantico fosse dovuta alla mummia maledetta.
EliminaSiamo già a quota 4 per le streghe, e per quanto riguarda gli zombie se mi mettessi a scrivere il post che ho in testa, persino il mio anfitrione, il buon vecchio TOM, sono certo che farebbe un salto sulla sedia (più di uno, anzi). :)
Voto anche io per le Streghe!
RispondiEliminaMa mi stuzzica la testa un'idea sugli ectoplasmi, da piccola mia zia mi faceva vedere un libro dove c'erano foto di persone con questi 'lenzuoli' che gli fuoriuscivano dagli orifizi corporei, quindi mi piacerebbe sapere se il Nostro Dottore ne sa qualcosa e che spiegazioni ci possono essere a questo fenomeno! :D
Quindi voto ectoplasmi e creature fantasmagoriche per esteso!
Per tornare al tema del post... secondo me la suggestione fa il 90% dell'opera, quando si è spaventati si può far accadere di tutto, anche morire per un incidente! O.o
Credo che le streghe abbiano vinto. :)
EliminaNon mi è chiarissima questa cosa dei lenzuoli, comunque penso dovrei documentarmi per avere degli spunti per parlare di spettri dal punto di vista scientifico, perchè attualmente rimane una parascienza.
Era un modo figurato per intendere questo fenomeno: http://2.bp.blogspot.com/-NtB6743HwhM/UBJy_Kt7mvI/AAAAAAAAAf4/A0VM8ghfD1A/s1600/images+(52).jpg
EliminaSembrano grumi di tessuto che fuoriesce dal corpo, ovviamente tantissimi a me sembrano fotomontaggi o elaborazioni fotografiche 'sperimentali' visto che molte foto risalgono credo al massimo agli anni '60 del '900 (ma pure più vecchie!), però sarebbe stato simpatico capire da cosa potevano essere causate!! :D
Ah sì, ho capito ora a cosa ti riferisci: sono corpi ectoplasmatici emessi in genere da un medium durante una seduta spiritica, una manifestazione di energia psicocinetica. Inutile dire che si tratta spesso di trucchi.
EliminaVoto per il Troll, creatura che mi ha lasciato indifferente sino a quando ho visto il film (che consiglio) "Troll Hunter".
RispondiEliminaDeve esser per forza un mostro specifico o può esser un genere? Da bambino non so quanti film mi son visto (anche in bianco in nero) in cui i mostri erano insetti comuni ma diventati giganti a causa delle radiazioni, formiche e ragni su tutti.
L'ultima immagine... Iron Maiden?
Eh ma cosi si esce dall'horror! E poi gli insetti giganti sono solo insetti...ma giganti!
EliminaL'ultima immagine non è Eddie, è proprio la mummia del Titanic.
Ecco... sapevo qualcosa a proposito di muffe e batteri :P Il resto lo conoscevo per sommi capi.
RispondiEliminaPerò la sequela di incidenti strani e morti fa abbastanza effetto *__*
Tifo ovviamente per una seconda stagione di OdO! Qualche stranezza della cultura giapponese potrebbe rientrarci???
Complimenti a Marco per averci condotto in territori oscuri... ne siamo usciti, almeno per ora!
E grazie a TOM che ha ospitato cotanta rubrica nel suo blog!
Ciao ragazzi!! ^^
Della cultura giapponese ne so poco, penso che abbia una nutrita mitologia a proposito degli spettri. Mi informerò.
EliminaQuanto a una seconda stagione, se e quando dipende tutto dal mio anfitrione.
Attenzione. Vi invito cortesemente a non perdere di vista lo scopo originale di questa rubrica, che è quello di prelevare alcune figure tipiche dell'orrore e di smontarle dal punto di vista scientifico. In questo scenario il morto vivente, il dottor Jekill e l'uomo invisibile si inseriscono correttamente, così come ben si inseriscono le creature appartenenti alla cosiddetta criptozoologia, quali lo Yeti, il Wendigo o il mostro di Loch Ness.
RispondiEliminaIl ragionamento non vale ahimè per streghe e varie creature appartenenti al folklore (giapponese o italico) in quanto, per la loro stessa natura, non permettono un adeguato sviluppo della critica dal punto di vista scientifico. Ciò non toglie che se ne possa comunque parlare in un diverso contesto. Grazie.
Hai fatto bene a intervenire perchè alcuni suggerimenti, per quanto interessanti, esulavano dagli scopi della rubrica.
EliminaPer quanto riguarda le streghe nello specifico, non sono del tutto d'accordo. Ti rimando al finale di questo mio vecchio post:
http://tamerici-romina.blogspot.it/2014/11/la-penultima-verita-di-dick-messaggeri-neuromuscolari.html
Adeguatamente sviluppato potrebbe essere adatto, anche se finchè non butto giù delle idee non potrei dirlo con certezza.
Vabbé allora ne approfitto per recuperare la mia vecchia idea di scrivere io un post sulle Masche.
Elimina@Nick: Premesso che puoi scrivere qualunque post tu voglia, io credo che un post sulle streghe potrebbe rientrare nella rubrica. Se hai letto quanto ho linkato sopra, quello è solo un cenno, che potrebbe essere sviluppato in maniera più dettagliata in termini farmacologici e neuroscientifici. Dovrei però mettermi lì e vedere.
EliminaQuanto alle masche, io ho proprio sotto casa materiale interessante di ricerca.
Ho letto l'articolo che avevi pubblicato da Romina e devo ammettere che una sua ragione di essere la si può trovare. Credo sia però necessario fare attenzione: la caccia alle streghe è stata una delle più odiose follie del genere umano e migliaia di donne innocenti sono finite sul rogo. Apostrofarle oggi come "mostri", sebbene in un contesto di condanna agli inquisitori, potrebbe risultare antipatico. Detto questo, gestiscila come meglio credi, ma ti prego di voler dare un peso a questa mia considerazione.
EliminaE' un'ottima obiezione la tua. Però in effetti la rubrica non tratta di mostri, bensì dell'horror (anche se in effetti lì i mostri ci sarebbero, cioè gli inquisitori): ho parlato più del dottor Frankenstein che della sua creatura.
EliminaD'altra parte la caccia alle streghe riguardava donne innocenti, mentre altri erano i personaggi dell'horror: pensare per esempio alle streghe delle favole.
Aggiungo anche che persone (in genere innocenti) credute vampiri e mannari sono finite nei roghi degli inquisitori.
In effetti non so se ne scriverei davvero in un contesto del genere. Ci dovrei pensare. In ogni caso, come ben sai, per un'(eventuale) seconda stagione di OdO, già tre personaggi sono stati scelti. Rifletterò ancora sul quarto.
Se esistessero risposte certe, quindi, i fantasmi rientrerebbero perfettamente nella categoria horror. Ci sono milioni di programmi su come certi sostengono che attraverso apparecchiature ad ultrasuoni sia possibile captare le presenze mentre un'altra fetta di programmi/riviste etc ne disconoscono totalmente il metodo. Peccato che non ci si è forse ancora impegnati nel dare una spiegazione scientifica (neurologia o psicologia ad esempio) al fenomeno delle presenze! :°D
EliminaSulle streghe si potrebbe affrontare l'argomento anche pensando alle pozioni, agli effetti delle erbe, un po' come per gli sciamani... ma sarebbe un lavoro troppo complesso suppongo e rischierebbe di diventare speculazione pura! ._.
Risposte certe non ne esistono forse per nessuna delle figure. Il discorso scientifico coi fantasmi è difficile perchè non ci sono elementi scientifici, non solo dimostrabili, ma anche definibili.
EliminaPer quanto riguarda le streghe e le pozioni, il lavoro in effetti sarebbe per me più semplice di quanto si possa immaginare: mi basta riportare alcuni elementi appresi durante gli studi universitari, integrandoli poi con un discorso neuroanatomico. Nessuna pura speculazione, solo farmacologia e neuroscienze.
A me vanno bene tutti i mostri che sceglierete :P Avevo accennato alla cultura giapponese perché mi affascina particolarmente, ma era un'idea buttata lì!
EliminaVedi, ogni cosa che avete detto è interessante, ma ci sono alcuni temi che sono più adatti di altri alla rubrica. Onestamente tre personaggi sono già stati scelti da un po' e cercavo di ragionare sul quarto. Ma alcune idee sono così interessanti che per svilupparle ci vorrebbe forse una terza stagione, dedicata e pensata in maniera apposita.
EliminaComunque vedremo se e quando per la seconda di stagione. :)
Io da bambino ero terrorizzato ma allo stesso tempo affascinato dalla figura di Tutankhamon, tanto che me lo sognavo di notte.
RispondiEliminaTutta colpa del libro sulla scoperta e la maledizione della spedizione di Carter, che divoravo avidamente. :-)
Beh, alla fine è una storia che è stata molto gonfiata.
Elimina@ Marco Lazzara @ Obsidian Mirror
RispondiEliminaMa certo. ;)
Lo stesso vale per voi o per chiunque altro, ne potete parlare liberamente come e quando volete. L' argomento Masche non è certo sotto copyright. ;)))))
Nel mio caso pensavo a recuperare l' argomento per quel mio vecchio dossier sulla stregoneria in Italia in cui alternavo appunto le varie figure del folklore italiano ad alcuni processi in cui, dimostravo che le vittime erano povere donne innocenti. Il fatto che ne parli uno di noi non impedisce certo che ne possa parlare un altro....anzi un post vostro lo leggerei volentieri. :)
Potrebbe essere un post-gemellato. :)
EliminaIo ho per le mani il libro Piemonte Magico, che parla di diverse cose misteriose e superstizioni della mia regione, tra cui appunto le Masche.