"Le mie foto non mi hanno portato da nessuna parte. Ciò che mi sembra più importante è l'arte come dialogo, il fatto di provocare una conversazione." (Slawomir Rumiak) 

Finalmente le nuvole di questo anomalo giugno milanese si squarciano e riescono a dare spazio al caldo infernale che piace a me. Ammetto di essere stato a lungo preoccupato, per via delle vacanze estive già prenotate per questo fine mese, ma con un po' di fortuna dovrei riuscire ad arrostirmi ferocemente al sole come previsto. 
Purtroppo il caldo non è il miglior ingrediente per la realizzazione di buoni post. Recupero quindi una delle mie decine di bozze di post iniziate e mai completate, e provo a vedere se riesco a farne saltare fuori qualcosa di buono. Ne trovo una che ha come protagonista un tizio di nome Slawomir Rumiak, un fotografo polacco i cui scatti, per i motivi che capirete a breve, avevano attirato la mia attenzione qualche tempo fa. 
Sławomir Rumiak è fotografo, videomaker e disegnatore. Nato nel 1972 a Bielsko-Biala, città situata nel sud della Polonia, precisamente in quella storica regione geografica dell'Europa Centrale nota come Slesia. Laureatosi nel 1999 presso l'Accademia di Belle Arti della vicina Katowice (che all'epoca faceva ancora parte dell'Accademia di Cracovia), Rumiak ottenne il riconoscimento internazionale molto presto, addirittura quando era ancora studente. 

Nel 1998, Koichi Sato, graphic designer giapponese, membro dell'AGI e cattedratico alla Tama Art University (una delle migliori scuole d'arte in Giappone), visitò l'Accademia di Katowice su invito di Jan Sawka (altro celebre graphic designer, noto per aver realizzato i set dei concerti dei Grateful Dead) ed rimase piacevolmente sbalordito di fronte alle espressive fotografie in bianco e nero di Rumiak.

Di conseguenza, il giovane artista fu invitato a Tokyo dal famoso teorico della fotografia Kōtarō Iizawa e dal leggendario fotografo Eikoh Hosoe. Nel 1999 l'artista polacco ha tenuto una serie di conferenze per gli studenti di quest'ultimo, mentre la galleria Il Tempo (di proprietà del noto collezionista Etsuro Ishihara) ha organizzato una mostra personale di Rumiak. 



L'opera di Sławomir Rumiak è stata offerta all'asta più volte, con prezzi realizzati che vanno da 769 USD a 1.188 USD, a seconda delle dimensioni e del mezzo dell'opera d'arte. Dal 2017 il prezzo record per questo artista all'asta è di 1.188 USD per Thorny Klaudyna' , venduto a Desa Unicum nel 2018. Slawomir Rumiak è un fotografo polacco che si è fatto notare in Francia, tra l'altro, per i suoi ritratti di donne torturate, queste che fissano l'obiettivo senza segno di dolore mentre adottano una posa di studiata seduzione, scatti che gli sono valsi la fama di misogino artista. "Le mie foto non mi hanno portato da nessuna parte. Ciò che mi sembra più importante è l'arte come dialogo, il fatto di provocare una conversazione." (Slawomir Rumiak)

Quest'opera proviene dalla serie Book of Love, molto popolare soprattutto in Estremo Oriente, ed è stato pubblicato come libro con lo stesso titolo. I montaggi fatti a mano e molto precisi mostrano donne dall'aspetto surreale, intrappolate nei loro stessi corpi. Quando gli è stato chiesto da Sebastian Cichocki se non avesse paura della censura, Rumiak ha risposto: "No, non lo sono - io stesso sono moralmente ultra-conservatore" (Ultramaryna, dicembre 2003).


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